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Un punteggio che dovrebbe predire in modo affidabile la presenza di calcoli renali non complicati in fase acuta, limitando l’eccessivo ricorso alla diagnostica per immagini: si chiama Stone, acronimo per Sex, timing, origin, nausea, erithrocytes. Ne parla Cary Gross, del Dipartimento di Medicina Interna alla Yale University School of Medicine di New Haven in Connecticut e coordinatore di uno studio pubblicato sul British Medical Journal. I calcoli renali colpiscono una persona su dieci con dolore al fianco o lombare, causando oltre due milioni di visite annuali in pronto soccorso. «La tomografia computerizzata (Tc), descritta come il migliore studio di imaging per confermare la diagnosi, è anche il metodo più usato nel sospetto di calcoli ai reni negli Stati Uniti» riprende il ricercatore, sottolineando tuttavia che l’esame è costoso, usa radiazioni ionizzanti e non sembra modificare i tassi di diagnosi o di ricovero nei pazienti sospetti. Da qui il bisogno di metodi alternativi in grado di identificare in modo attendibile i pazienti a rischio, permettendo di trattarli in modo sicuro in fase acuta senza essere costretti a usare l’ecografia o la Tc. Uno di questi è STONE, un sistema di punteggio basato su cinque fattori di rischio in grado di individuare i pazienti con calcolosi ureterale non complicata, riducendo il ricorso alle immagini. Usando una coorte retrospettiva di circa 1.000 adulti sottoposti a TC per dolore al fianco in due dipartimenti di emergenza, i ricercatori statunitensi hanno identificato cinque fattori significativamente associati alla calcolosi ureterale: sesso maschile, insorgenza acuta del dolore, etnia non afroamericana, presenza di nausea o vomito, ematuria microscopica. Questi fattori, presi assieme, formano il punteggio STONE, da zero a 13, successivamente testato in una coorte prospettica di 500 pazienti. E i risultati indicano che solo il 9% dei casi in cui lo STONE dava basse probabilità aveva calcoli, contro il 51% dei punteggi moderati e l’89% di quelli alti. «Lo score può essere usato specie tra i più giovani: se è elevato, la TC potrebbe essere evitata o quantomeno fatta a basse dosi» conclude Gross.